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Dott.ssa Valentina Marra psicologa psicoterapeuta

Ansia

Il DSM-5 definisce i seguenti disturbi d’ansia:

  • disturbo d’ansia da separazione
  • mutismo selettivo
  • agorafobia
  • l’ipocondria
  • fobie specifiche
  • il disturbo d’ansia generalizzata
  • il disturbo di panico
  • la fobia sociale
  • disturbo d’ansia indotto da sostanze
  • disturbo d’ansia causato da altre situazioni mediche

I disturbi d’ansia sono un insieme di disturbi psichiatrici che condividono tra loro una caratteristica comune. In tutti infatti è presente una eccessiva paura o ansia che determina una serie di problematiche comportamentali associate come l’evitamento o l’eccessiva richiesta di rassicurazioni. La paura è la risposta emotiva collegata ad una minaccia imminente reale o percepita, mentre l’ansia è legata all’anticipazione di una minaccia futura.

Patiamo da un presupposto, l’ansia è un’esperienza emotiva naturale che fa parte della nostra vita fin dagli arbitri dell’umanità e, generalmente, rappresenta la normale risposta a fattori ambientali stressanti. E’, sostanzialmente, un meccanismo protettivo che facilita la possibilità di adattarsi ad un ambiente e/o di seguire un compito; questo tipo di ansia è costruttiva, perché facilita la crescita e lo sviluppo della personalità. L’ansia è, invece, patologica quando disturba in maniera più o meno notevole il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell’individuo. È caratterizzata da uno stato d’incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli.

A volte, l’ansia patologica è vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile, oppure può riguardare specifici oggetti ed eventi; si riferisce ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani. La natura dei disturbi d’ansia, invece, è diversa; in questi casi l’ansia risulta essere più intensa, persistente nel tempo e può essere legata a vari fattori, eventi, persone o ambienti contingenti. E’ una risposta eccessiva che si presenza. Tra i sintomi: L’ansia patologica può presentare sia una sintomatologia psichica sia somatica come: apprensione, senso di impotenza, terrore, paura intensa, senso di soffocamento, si presentano con una tensione muscolare diffusa, tachicardia, vertigini, testa vuota, difficoltà di concentrazione, dolori addominali, dolori al torace, agitazione motoria.

Cerchiamo di capire meglio?

La parola “ansia” deriva dal latino “Anxia” e deriva dal verbo “Ango” che significa stringere, soffocare.  Partendo dal significato del termine iniziamo già a comprendere che il disturbo non arriva a caso. Il sintomo è messaggio che dà voce alle nostre immagini interne. Esso ci riporta dentro di noi indicandoci che non stiamo esprimendo la nostra natura, non siamo autentici. Nel caso dell’ansia, come ci ricorda il suo significato etimologico, ci sentiamo stretti: in una relazione familiare o relazionale? In un lavoro? In un ruolo che stiamo inflazionando? Queste sono domande importanti da porsi.

La terapia analitico archetipica ci offre utili strumenti per trattare l’ansia in modo sano e creativo sulla base dell’autorealizzazione. Essa segue una premessa centrale per trattare l’ansia: i nostri pensieri e le nostre convinzioni possono rivelarsi i nostri principali nemici, soprattutto se ci opponiamo o siamo incapaci di gestire quello che ci paralizza, che ci preoccupa. Per liberarci di questo peso, dobbiamo saper accettare e approfondire il problema alla radice e in modo creativo.

Di fronte a un sintomo, la reazione giusta potrebbe anche essere una reazione di benvenuto, anziché quella di lamentarsi e di cercare rimedi, perché il sintomo è il primo annuncio del risvegliarsi della psiche che non intende più tollerare di essere maltrattata.”

(James Hillman)