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Dott.ssa Valentina Marra psicologa psicoterapeuta

Depressione

La depressione è una patologia psichica che rientra nella categoria dei disturbi dell’umore, ovvero quelle condizioni in cui il tono dell’umore è alterato al punto da creare profondo disagio e difficoltà nella vita quotidiana, incidendo negativamente anche sulle relazioni sociali e lavorative.

Non mi soffermerò ad elencare i sintomi descritti in un manuale diagnostico poiché li ritengo molto lontani dalle reale sofferenza della persona. La depressione, come le altre patologie, ha un suo messaggio e va compreso. Solo allora se ne andrà.

La depressione, affermava Carl Gustav Jung, padre dalla psicologia analitica: “ è una signora in nero, quando appare non bisogna scacciarla ma invitarla alla nostra tavola per ascoltare cosa ci dice.”

Ascoltare la depressione vuol significare coglierne i contenuti, i nuclei essenziali, che ne fondano i meccanismi stessi.

James Hillman pone sullo stesso piano l’Eros e Saturno, definendo la depressione come una delle esperienze più

intense che un uomo possa attraversare.

𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞

La lettura immaginale ci permette di cogliere il significato profondo dei sintomi della depressione poiché essa parla un linguaggio che si allontana da quello logico razionale che siamo abituati ad utilizzare.

𝐈𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞

Saturno dio della mitologia romana, sovrapposto al greco Crono, fu colui che per mantenere il suo trono evirò il padre Urano e divorò i suoi stessi figli.

Dio del tempo, della lentezza, colui che castra, recide. Tuttavia Saturno (Cronos per i Greci) ha anche un altro volto, e ci permette di scoprire lati nuovi della Depressione; infatti il nome stesso Saturno, etimologicamente, significa ricchezza; lui stesso è il dio dell’età dell’oro; vi erano giorni, i Saturnalia, nei quali tutto si capovolgeva, e dove il padrone diventava servo e viceversa.

𝗘𝗯𝗯𝗲𝗻𝗲, 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗶 𝗽𝘂𝗼̀ 𝘀𝘃𝗲𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼?

Il dio giunge a noi per invitarci a stare, a fermarci a rivolgersi verso l’interno. Dentro di noi sono contenuti i veri tesori. In questo “stare con noi stessi” comprendiamo che la nostra natura non è quella che viviamo quotidianamente e allora la forza di Saturno ci invita a tagliare, recidere ciò che non ci appartiene.

Non stiamo assecondando la nostra natura e allora il dio ci rimanda alla ribellione, così come lui si ribellò al padre e al suo potere.

𝗟𝗮 𝗗𝗲𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮𝗿𝗰𝗶.

A cosa?

A una quotidianità che non fa per noi, a un adattamento sociale e relazionale che per troppo tempo ci ha costretto e travolto. È arrivato il momento di conservare le proprie energie all’interno, senza disperderle fuori in attività frenetiche che non sono nostre.

In relazioni che forse andrebbero recise o vissute diversamente.

Marsilio Ficino afferma che Dio rivela soltanto ai figli di Saturno, i malinconici, i misteri della terra e del cielo.

𝗟𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗼𝗿𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼:

𝗔 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗺𝗶 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗿𝗶𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮𝗿𝗲?

𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀* 𝗼 𝗺𝗶 𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗱𝗮𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼?

Così ci ricorda Diderot, che richiama la malinconia in una figura claustrale di una religiosa, “La Monaca”, bellissimo romanzo che narra di una fanciulla coartata a suora e rinchiusa in un convento e sempre alla ricerca dell’amore negato.

Quell’amore negato chiede di essere liberato e lo possiamo fare grazie all’intervento di Saturno che ci riporta a Noi e ci aiuta a tagliare con ciò che è stato .

Allora inzia la rinascita. Saturno è legato all’inverno, ai mesi freddi dove la natura si ferma, per permettere al seme di germogliare in primavera. Dentro la terra, lo fa crescere, lo protegge, lo accoglie. È così che si seguel’andamento delle giornate andando a disintossicarsi da tutto ciò che può accelerare il ritmo della quotidianità. L’Inverno è la stagione simbolo della fine che precede il nuovo inizio e che ci consente di proiettarci nella fase vitale del processo creativo, per rinnovarsi.