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Dott.ssa Valentina Marra psicologa psicoterapeuta

Disturbo ossessivo compulsivo

photo of Charlie Chaplin for the film Modern Times (1936).

Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti. Questi innescano ansia/disgusto e “obbligano” la persona ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali per tranquillizzarsi.

Come il nome lascia intendere, il disturbo ossessivo compulsivo prevede l’esistenza di sintomi quali ossessioni e compulsioni. Almeno l’80% dei pazienti ossessivi ha ossessioni e compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.

Si differenzia dal Disturbo Ossessivo di personalità, scopriamo come:

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (DOC) E DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DI PERSONALITA’ DIFFERENZE

Il due disturbi appaiono identici nella nominazione tranne per l’accezione “di personalità”. Inoltre le caratteristiche sintomatologiche sono ben diverse.

Chi soffre di DOC presenta sintomi egodistonici, ovvero la persona ha consapevolezza dell’irrazionalità dei suoi sintomi, dunque è in grado di riconoscere che le ossessioni come irrazionali, esagerate o comunque non giustificate o poco legate alla realtà e dunque il disturbo crea disagio e sofferenza.

Diversamente nel soggetto che presenta un disturbo ossessivo compulsivo di Personalità (DOCP) i sintomi sono egosintonici, ciò significa che la persona non vive come disagio il suo modo di comportarsi e di pensare, non riconosce di avere un disturbo. La persona con il disturbo ossessivo compulsivo di Personalità presenta eccessive manifestazioni di controllo, perfezionismo e ordine. Nello svolgimento delle attività si perde nei dettagli, a causa del suo perfezionismo è incline alle ripetizioni, a controllare più volte in cerca di eventuali errori, tutto ciò gli impedisce di proseguire il lavoro e di portarlo a termine.

SINTOMI:

Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato dalla presenza di: – Ossessioni: pensieri o impulsi che vengono vissuti dal paziente come impossibili da scacciare o controllare. L’ossessione più frequente è senza dubbio la paura della contaminazione: il timore di essere contaminati dal contatto con altre persone, oppure il timore di essere infetto e poter contaminare l’altro con il proprio tocco o la propria presenza. Spesso tale preoccupazione si estende dalla propria persona ai propri beni. – Compulsioni: si tratta dei comportamenti ripetitivi che il paziente si sente obbligato a mettere in atto per contenere il potenziale distruttivo delle ossessioni. Le compulsioni possono assumere la forma di comportamenti semplici e stereotipati, messi in atto sotto la forza di un impulso incontenibile, oppure presentarsi come elaborati rituali con una precisa struttura formale.

Ossessioni più comuni:

  • paura dello sporco, con il pensiero che il proprio corpo (spesso le mani) o altri oggetti siano sporchi nonostante numerosi lavaggi.
  • fobia di contaminazione, caratterizzata dalla paura che un contatto fisico possa portare malattie.
  • dubbi frequenti su azioni abituali, ad esempio se è stata chiusa la macchina o se si è spento il gas.
  • ordine e simmetria con profondo disagio se non viene mantenuto un determinato ordine.
  • paura di perdere il controllo e fare del male a se stessi oppure agli altri.
  • pensieri di tipo blasfemo.

Compulsioni più comuni:

  • pulirsi frequentemente, in particolare fare spesso la doccia o lavarsi ripetutamente le mani.
  • controllare per fugare i dubbi ossessivi, controllare più volte se si è chiusa la macchina o se si è spento il gas.
  • mettere in ordine i propri oggetti mantenendo rigidi schemi, rispettando la simmetria nella disposizione degli oggetti sulla scrivania.
  • contare e ricontare oggetti.
  • compulsioni mentali, ripetere una parola, una frase o una preghiera più e più volte nella propria mente.

In conclusione, il disturbo ossessivo compulsivo rischia di essere una delle patologie più mortificanti per lo sviluppo personale, poiché inibisce la libera espressione della personalità in due modi: – imprigionando la routine quotidiana del paziente in una ragnatela di ossessioni e compulsioni che implicano un grande consumo di tempo ed energie. – insinuando il dubbio e l’angoscia in ogni singola azione o decisione, rendendola faticosa e talora impossibile. La natura del disturbo ossessivo compulsivo è tale da colpire in maniera più potente proprio quelle aree che il paziente considera vitali per la propria realizzazione: si tratti del lavoro, della vita sentimentale e sessuale, dei rapporti sociali, il DOC sottrae alla persona proprio ciò che costituisce il proprio nutrimento emotivo essenziale.

Il paziente vive le proprie giornate oscillando tra il senso di mortificazione, dovuto all’estremo impoverimento della propria vita e al peso delle rinunce cui è obbligato, e i profondi sentimenti di colpa ed angoscia che lo assalgono quando teme di aver danneggiato o poter danneggiare i propri cari con la violenza dei propri impulsi. La terapia analitico archetipica ci offre utili strumenti per trattare tale disturbo in modo sano e creativo sulla base dell’autorealizzazione. Essa segue una premessa centrale: i nostri pensieri e le nostre convinzioni possono rivelarsi i nostri principali nemici, soprattutto se ci opponiamo o siamo incapaci di gestire quello che ci paralizza, che ci preoccupa. Per liberarci di questo peso, dobbiamo saper accettare e approfondire il problema alla radice.