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Dott.ssa Valentina Marra psicologa psicoterapeuta

Doc ho sognato un serpente…

sogni in psicoterapia

Il sogno appartiene a tutta l’umanità sin dalla notte dei tempi, ma scarsa ne è la consapevolezza. L’antico dio del tempo, Saturno, che presiede alla vita e alla morte, nell’assegnarci il tempo, non distingue tra il tempo diurno della veglia e il tempo notturno del sonno e dei sogni e questo ne sottolinea l’unicità.
Al singolo individuo spetta il lavoro di riunire la parte diurna con la parte notturna, riappropiandosi di questi “ tempi perduti”: ricordando Proust, ricercare il tempo perduto non più come nostalgica e calda rivisitazione di sensazioni, odori, ricordi di una memoria antica, ma come percorso di ricerca di quel tempo notturno che, appartenendoci e riguardando un’unica memoria ed un’unica realtà, diventa un ritorno alle nostre antiche origini ed un cammino alla chiarificazione.

È importante iniziare con una precisazione:
Il lavoro sui sogni richiede competenze specifiche che si discostano dalle presunte letture che si trovano in rete da testi pseudo esoterici.

Perché i Sogni Sono Tanto Importanti ?

Il sogno è un prodotto naturale della psiche. Non siamo noi a sognare, ma essi giungono da noi. È così che i personaggi che incontriamo nei sogni sono immagini che vogliono comunicare con noi. Il sogno offre una sua prospettiva su una certa mettendo in luce ciò che non conosciamo, e pone l’attenzione su ciò che coscientemente non consideriamo. In poche parole ci permette di ampliare il nostro sguardo, aiutandoci a riflettere sul nostro modo di vivere e affrontare la nostra vita. Ovviamente nel farlo usa il suo linguaggio, per lo più simbolico e metaforico. Un linguaggio diverso da quello della coscienza, solitamente non facile da comprendere. Nonostante ciò, durante una psicoterapia, analista e paziente devono prodigarsi nel massimo sforzo possibile per capire cosa vuol dire quel sogno per quella specifica persona in un determinato momento.

Possiamo definire il sogno come un ponte tra il conscio e l’inconscio, dove due realtà vengono messe in comunicazione tra di loro attraverso un linguaggio simbolico carico di immagini, colori, suoni, incontri, eventi, e dove, contemporaneamente, si crea un particolare legame di estraneità ed intima appartenenza.

Nessuna immagine si riferisce ad una persona/oggetto o animale concreti, sarebbe un grave errore letteralizzare le immagini, così come scrive Hillman:
“L’immagine onirica di una persona umana non può essere riferita alla persona reale, perché le immagini oniriche fanno parte delle ombre del mondo infero e pertanto si riferiscono a persone archetipiche in sembianze umane. (…)
Il mio vecchio maestro o il mio professore che compaiono in un sogno non rappresentano soltanto una potenzialità intellettuale della mia totalità psichica. Su un piano più profondo, quella figura è il mentore archetipico, il quale, temporaneamente, in questo sogno, indossa le vesti di quel maestro o di quel professore.”

Ebbene, giungiamo all’immagine del serpente, cosa ci vuole dire?

Sognare un serpente è molto comune in quanto dotato di una gran potere simbolico. Il serpente ci riporta alla terra. Bachelard ricorda che tale animale, in quanto essere che striscia e vive nella terra , è direttamente collegato all’archetipo della Grande Madre Terra. Riprendo le parole di Perilli Vinicio: “Sin dall’antica cultura cinese, ma anche in altre culture, fa osservare Bachelard, il drago e il serpente sono simboli del flusso e del riflusso della vita. Il suo veleno può essere nocivo e mortale ma può anche essere elisir di vita e di giovinezza”
Ancora:
“Nell’Antico Testamento compaiono spesso gli asherah, pali conficcati nel terreno, con serpenti appesi. Da queste immagini forse deriva la croce degli alchimisti, al centro della quale è crocifisso un serpente con un chiodo che gli trafigge la gola, simbolo del Cristo.
La parola Eva dell’Antico Testamento pare che derivi dalla parola semita hawwa che significa serpente e madre di tutti i viventi; perciò Eva indica il valore positivo del protoserpente, la sua maternità creatrice (cfr. EGLI, 1982, pp. 166-167)”

La luna e il serpente:

Luna e serpente sono sempre stati strettamente associati per il potere di autorinnovamento. La luna ha il suo ciclo e cambia continuamente così come il serpente rinnova la sua pelle. Entrambi in continua trasformazione, entrambi associati all’oscurità, basti pensare al vivere sotterraneo del serpente e alle fasi oscure della luna la luna per il suo ciclo lunare, e il serpente per la sua capacità di cambiare o rinnovare la pelle. Il carattere di questa continua trasformazione ha prediletto a volte la luna, a volte il serpente. La capacità di rinnovamento è un potere di immortalità, che, secondo miti antichi, fu portato all’uomo a volte dalla luna, a volte da un serpente. Alcune divinità lunari erano rappresentate anche sotto forma di serpente come Ecate, la dea della luna oscura, la quale era rappresentata a volte nell’immagine di serpente, a volte nell’immagine umana con serpenti nei capelli mentre di Ishtar si diceva che fosse ricoperta di scaglie.

Potere fallico: luna e serpente

Nel culto della Luna il serpente rappresentava il fallo.
Scrive Perilli V.:”Pallas o Priapo era adorato nel tempio di Vesta, dove a volte era rappresentato sotto forma di serpente; mentre la sede di Pan era nel tempio di Selene. La Dea luna era adorata e servita da vergini ierodule o prostitute sacre, che si prendevano cura anche del serpente del tempio”

Il potere guaritore del serpente

Asclepio, il medico di origine divina, figlio del dio solare Apollo, era rappresentato con un bastone in mano intorno al quale era attorcigliato un serpente. Anche il dio egizio Thoth aveva un bastone con intorno un serpente attorcigliato.

Jung e l’archetipo del serpente

“ Il serpente è un’immagine primordiale collettiva, vale a dire che è comune almeno a tutto un popolo o a tutta un’epoca. Anche se probabilmente, come gran parte dei motivi mitologici fondamentali, è comune a tutte le razze e a tutte le epoche, sicuramente questa immagine primordiale è il risultato, nella stessa misura in cui lo sono gli altri archetipi, di un “deposito residuato di potentissime esperienze immaginose e affettive di tutti gli antenati” (JUNG, 1927\31, p.174).

In psicologia analitica il serpente è la forza primordiale e quando giunge a noi mediante il sogno o la fobia può spaventare la nostra coscienza poiché irrompe in modo violento. I sogni di serpenti, quindi, rappresenrank quei processi vitali inaccessibili che, quando emergono, possono creare una discrepanza tra il mondo cosciente e il mondo dell’istinto. Specialmente quando la coscienza si è troppo distaccata dall’inconscio. È una energia creatrice e distruttiva che si allontana da ciò che abbiamo costruito, dal perbenismo e dalla facciata esterna. Tale energia per divenire creatrice nel mondo diurno ossia nella realtà concreta che viviamo va canalizzata. Altro ancora si potrebbe dire sul serpente ma soffermiamoci sulla sua importante valenza simbolica e, quando giunge a noi, accogliamolo senza timore.

Valentina Marra